
Allevamento Amatoriale di Silvia Bombardi
LA LEGGENDA
Il gatto Sacro di Birmania è un gatto di grande fascino ed è il protagonista di una bellissima leggenda.
Si narra infatti che nel XVIII secolo, in una regione desertica nei pressi del lago Incagoudji, vivesse il popolo Khmer che costruì meravigliosi templi di culto per rendere omaggio ai loro dei. Kittah Mun-Ha, risiedeva nel tempio di Lao Tsun, dove trascorreva l'esistenza pregando e venerando la dea Tsun Kyan-kse, la divinità che presiedeva alla reincarnazione delle anime.
L’armonia del tempio era inoltre garantita da 100 gatti bianchi dagli occhi gialli. Questi ultimi, insieme ai monaci, avevano lo scopo di vegliare sulla statua della dea, che era realizzata in oro massiccio ed aveva due enormi, brillanti e preziosi zaffiri al posto degli occhi.
Ogni monaco aveva al suo seguito uno dei gatti dal quale mai si separava.
Un giorno come tanti, il monaco Mun Ha era immerso in meditazione inginocchiato davanti alla statua della dea, il suo fedele gatto bianco Sinh fissava anch’egli la lucene statua della dea, quando un gruppo di mercenari attaccò il tempio e ferì a morte il monaco.
Fu a quel punto che il gatto Sinh, vedendo il Mun HA agonizzante, salì sul suo petto continuando a fissare la statua della dea, come se fosse lui a pregare.
Avvenne allora una prodigiosa trasformazione: proprio nell’istante in cui il monaco morì, la statua della dea emanò una luce abbagliante e il mantello del gatto acquisì una sfumatura dorata come l’abito della dea, i suoi occhi mutarono dal giallo al blu zaffiro; il muso, le zampe e la coda si tinsero dei colori della terra, mentre le estremità delle zampe, a contatto con il corpo del monaco, divennero di un bianco candido, simbolo di purezza.

La leggenda dice poi che l’anima del monaco trasmigrò nel corpo del gatto. Da quel momento Sinh vinto dal dolore per la perdita del suo padrone, rimase sull’altare della Dea per sette nuovi giorni senza più nutrirsi fino a lasciarsi morire: con il suo nobile gesto, il gatto liberò l'anima del suo maestro che poté, in questo modo, salire al cielo.
Fu solo allora che i monaci del tempio di riunirono per decidere la successione del venerabile Mun-Ha: i 99 gatti del tempio, che avevano subito la stessa trasformazione di Sinh, si accalcarono intorno al più giovane dei monaci, guardandolo intensamente. Nacque così il mito secondo cui la dea Tsun Kyan-kse si servisse dei gatti, che da quel momento divennero SACRI, per designare il nuovo lama.
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Lo standard del gatto Sacro di Birmania
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I colori del gatto Sacro di Birmania